Sinner arriva alle Finals a bordo di una rarissima Audi RS6 ABT Legacy Edition, ma c’è qualcosa che ancora non sai sulla sua splendida supercar.
Jannik Sinner ha un talento innato: far parlare di sé anche quando non ha ancora iniziato a giocare. Il rumore che ha fatto il suo arrivo alle Atp Finals, del resto, lo conferma.

Nessuna passerella, nessuna dichiarazione ad effetto: solo lui e la sua Audi RS6 ABT Legacy Edition, scura come la notte, lucida come un’armatura e rara come un trofeo pregiato. Un’apparizione che ha fatto voltare tutti, anche perché non capita tutti i giorni, diciamoci la verità, che un campione si sposti in autonomia. Tanti prediligono i van guidati da terzi, altri addirittura il jet privato. La distanza da coprire era irrisoria, certo, ma nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo arrivare senza scorta e senza autista.
Sinner, però, l’ha sempre detto: in auto pensa, respira, si scarica. È uno dei pochi luoghi in cui può permettersi di essere solo con se stesso. E probabilmente anche Torino l’ha visto arrivare così: riflessivo, concentrato, con la sua compagna di viaggio più potente e personale. Un’auto di cui sono stati prodotti solo 200 esemplari, ciascuno dei quali marchiato con il sigillo “One of 200”.
L’auto che dice tutto di Sinner: potenza, precisione, esclusività
Le caratteristiche tecniche di questo gioiello sono note ai bene informati, mentre sono solo in pochi a conoscere i dettagli che portano la firma Sinner: assetto ribassato, scarico sportivo, interni personalizzati, fibra di carbonio ovunque.
Jannik è a Torino 🤍🍀🍀🍀 pic.twitter.com/or7zbtLR3d
— agata ✨️🍂 (@_agata10_) November 4, 2025
Solo gli upgrade richiesti da Jannik, pensate un po’, superano i 100mila euro, a cui vanno sommati più di 11mila euro di installazione. Il valore totale di quell’auto, dunque, incluso naturalmente il costo di fabbrica, sfiora i 250mila euro. E no, non è stato un capriccio. Sinner non l’ha comprata sull’onda dell’impulso: l’ha attesa più di un anno. Voleva che fosse perfetta, che lo rispecchiasse, che fosse davvero sua.
E così, prima ancora di scendere in campo, Sinner ha già acceso Torino. Con una supercar, certo. Ma soprattutto con il modo in cui riesce a rendere ogni gesto unico.



