Sinner, si vede la luce in fondo al tunnel: il colpo di scena è servito

Nel pieno della tempesta mediatica su Sinner, qualcuno cerca di ristabilire l’ordine e di riportare un po’ di quiete dopo questi giorni burrascosi.

Le polemiche attorno alla decisione di Jannik Sinner di saltare la Coppa Davis sembrano non volersi placare. Il numero 2 del mondo non avrà apprezzato, certo, ma si è tirato fuori dalla tempesta mediatica con un laconico “Accetto le critiche”. Sapeva, del resto, che sarebbero arrivate.

Sinner
Sinner, si vede la luce in fondo al tunnel: il colpo di scena è servito (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Ma nel frattempo, per fortuna, inizia a vedersi uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. In mezzo a tante critiche, infatti, è rimbombata una voce “pesante”, quella di un personaggio, molto noto nell’ambiente tennistico, che chiede di abbassare i toni: Patrick Mouratoglou. L’ex coach di Serena Williams invita a “lasciare in pace” Sinner e a rispettarne la decisione di saltare le finali di Bologna per prendersi il tempo necessario a recuperare e preparare al meglio la stagione successiva.

“I giocatori non sono macchine – ha osservato – conoscono il loro corpo, sanno quando spingere e quando fermarsi”. Così ha tuonato Mouratoglou, rivendicando sostanzialmente, per i top player, la libertà di gestire i propri carichi e obiettivi.

Sinner, si allarga il fronte del sì: sbotta Mouratoglou

Mouratoglou mette anche un punto sulla Davis: “È un evento bellissimo, però non è più quello di una volta”, ha detto, alludendo al nuovo format e alla collocazione a fine stagione, quando la stanchezza fisica ed emotiva si fa sentire. Il messaggio è duplice: si può essere delusi dall’assenza del proprio numero uno, ma si può – e si deve – rispettarne la scelta professionale.

Mouratoglou
Sinner, si allarga il fronte del sì: sbotta Mouratoglou (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Un’opinione completamente diversa, dunque, da quella di Nicola Pietrangeli, per esempio, che aveva definito il forfait “uno schiaffo allo sport italiano”. Il contrasto tra le due posizioni racconta bene lo spartiacque attuale: da un lato l’idea classica del dovere verso la nazionale, dall’altro la gestione moderna di carriere calibrate su Slam e grandi obiettivi di ranking.

La chiosa di Mouratoglou vale come bussola: il campione ha “guadagnato il diritto” di scegliere ciò che è meglio per la sua carriera. Il resto è rumore di fondo.

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