Dopo qualche giorno di relax a Montecarlo, il numero 1 del mondo è sbarcato a Torino: Sinner arriva alle Finals guidando da solo, senza scorta e senza staff.
Altro che jet privato o scorta: Jannik Sinner, reduce dalla straordinaria doppietta Vienna-Parigi Bercy, è arrivato alle Atp Finals di Torino nel modo più semplice possibile. Non ha fatto un ingresso da star, tutt’altro. Del resto, gli eccessi non sono nel suo stile. Non gli appartengono neanche un po’.

Lo dimostra il fatto che il – di nuovo, seppur a tempo determinato – numero 1 del mondo sia giunto ai piedi della Mole al volante della sua auto, partito da Montecarlo, senza staff al seguito né clamore. Ed è una scena, questa, che racconta più di mille conferenze stampa.
Il re del ranking Atp, che in finale in Francia ha battuto Felix Auger-Aliassime, ha scelto di iniziare la settimana più importante dell’anno guidando da solo, in silenzio, come piace a lui. Nessuna scenografia, nessuna folla. Solo strada, musica e pensieri. Ha scelto di rilassarsi così e non possiamo fare altro che sperare che questa sessione di guida gli abbia permesso di rifiatare e di ritemprare, anche solo in parte, tanto la mente quanto il corpo.
Da Montecarlo a Torino senza scorta: il viaggio discreto del numero 1
Chi lo conosce non è rimasto affatto stupito di questa sua insolita scelta: Sinner ama i gesti normali, la routine, i viaggi lunghi che gli permettono di “staccare” prima di tuffarsi nell’arena. Senza dimenticare, oltretutto, che ama le automobili e che non potendo guidare tutti i giorni, evidentemente, ne approfitta per farlo ogni volta che se ne presenta l’occasione.
📍Torino 🇮🇹
Here we are, Forza 🦊👊🏻pic.twitter.com/oFxwYse2Go
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) November 4, 2025
È il suo modo, se vogliamo, di restare “umano” e di tenere i piedi per terra in un mondo che spesso corre più veloce delle sue palline.
A Torino lo attende un bagno di folla, una città in fibrillazione e una settimana in cui tutti lo vogliono: sponsor, fan, media e chi più ne ha più ne metta. Ma il suo arrivo discreto dice tutto: la vera forza del numero 1 è nella semplicità.



