Sinner non è più neanche il numero 2: la classifica che spiazza tutti

Nessuno lo avrebbe mai immaginato, ma Jannik Sinner è solo 21esimo nella classifica mondiale degli atleti più “preziosi” da un certo punto di vista.

Chi è lo sportivo che porta più valore al marchio che pubblicizza? Si potrebbe pensare a Jannik Sinner, essendo lui particolarmente gettonato dagli sponsor ed essendo testimonial di molti di essi, ma non sarebbe corretto. Nonostante le partnership di altissimo livello, infatti, non è lui l’atleta più “prezioso” in questi termini.

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Sinner non è più neanche il numero 2: la classifica che spiazza tutti (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Il sito americano SportsPro ha pubblicato la sua tradizionale classifica annuale degli atleti più “preziosi” per i brand, e in cima alla lista non c’è un tennista, né un calciatore, ma un pilota: Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo di Formula 1, nonostante il fine carriera ormai alle porte, è il numero 1 di questa speciale graduatoria, davanti alla ginnasta americana Simone Biles e alla rugbysta Ilona Maher.

Sinner, invece, è “solo” al 21esimo posto: Jannik è il primo tra gli italiani ed è preceduto, esattamente come nell’attuale ranking mondiale, dall’amico-rivale Carlos Alcaraz, che ha conquistato il 18esimo posto della graduatoria. Nella top 15 compaiono nomi come Novak Djokovic (15esimo), Steph Curry (4°), e Cristiano Ronaldo, solo quinto.

Contro di lui non ce n’è per nessuno. Neppure per Sinner

La classifica si basa su tre parametri: la forza del marchio personale, che incide nella misura del 35%, il “total addressable market”, cioè la capacità di generare valore commerciale per le aziende, che incide nella stessa misura del precedente, e infine il dato economico diretto (30%).

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Contro di lui non ce n’è per nessuno. Neppure per Sinner (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Proprio la combinazione dei primi due fattori spiega la posizione di molti big dello sport mondiale. In questo contesto, il tennis, seppur in ascesa mediatica, pesa ancora meno di discipline come il calcio o la Formula 1, capaci di raggiungere mercati più ampi e diversificati.

A difendere il tricolore, oltre a Sinner, c’è solo Andrea Kimi Antonelli, al 78esimo posto del ranking di SportsPro. Un dato che dice tutto: l’Italia c’è, ma ha ancora margine nel marketing globale dello sport.

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