A Parigi, Jannik Sinner ha parlato di sé come mai aveva fatto prima d’ora: tra Olimpiadi, passione e una frase che spiega cosa lo muove davvero.
Jannik Sinner affronta il Masters 1000 di Parigi con la mente lucida e lo sguardo rivolto al futuro. L’ultimo grande appuntamento prima delle Finals di Torino segna la chiusura di una stagione straordinaria, ma impone, evidentemente, anche una riflessione più intima sul “senso” del suo percorso.

Lo scorso mercoledì 29 ottobre, data in cui ha esordito a Parigi-Bercy, è coinciso con il -100 giorni ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026: un evento che l’azzurro vivrà da protagonista non solo come tifoso, ma anche come ambassador e primo volontario dell’edizione. E a tal proposito, ai microfoni di Eurosport, il numero 2 del mondo ha raccontato il proprio legame con le montagne e con lo sport italiano, rivelando anche una verità che va oltre il campo.
Gli brillavano gli occhi mentre parlava delle Olimpiadi tra quei monti che tanto gli stanno a cuore, considerando che i Giochi sono ad un tiro di schioppo da casa sua. Ma gli brillavano anche quando, poco dopo, l’intervistatore lo ha messo davanti ad una scelta per niente facile.
Sinner guarda avanti: ormai è solo un ricordo
Quando gli è stato chiesto, alla luce del suo passato da provetto sciatore, se preferisse vincere una medaglia d’oro nello sci alpino oppure nello sport che lo ha reso celebre, non ha indugiato neppure per un secondo.

“Un titolo dello Slam”, ha risposto seccamente, per poi aggiungere: “Sono molto contento di aver scelto il tennis e molto orgoglioso di quello che ho raggiunto finora. Amo il tennis“. Parole semplici e potenti, che rivelano che Jannik non ha alcun rimpianto. Sinner ha scelto il tennis come linguaggio del proprio talento e continua a viverlo con rispetto e passione, cercando costantemente di migliorarsi.
“La motivazione è fondamentale in quello che facciamo – ha concluso, come a voler rafforzare ulteriormente il concetto – Sto lavorando davvero duro ma allo stesso tempo è importante godersela, altrimenti diventa tutto troppo pesante. Il mio tennis sta evolvendo, mentalmente mi sento molto bene”.
 
 


