A Torino, Berrettini si è mostrato in una veste inedita che ha sorpreso i presenti. Un ruolo diverso e una nuova energia: la reazione dei tifosi parla chiaro.
Alle Atp Finals di Torino, Matteo Berrettini non è stato solo spettatore, “motivatore” o compagno di allenamenti. In modo del tutto naturale, anzi, come se lo facesse da una vita, si è ritrovato anche a calarsi in un ruolo che molti immaginano possa un giorno ricoprire: quello dell’allenatore.

Durante un evento speciale dedicato ai giovani aspiranti tennisti, un gruppo di ragazze e ragazzi scelti per una sessione esclusiva, l’ex numero 6 del mondo ha preso in mano la situazione con una spontaneità sorprendente. Ha mostrato impugnature, corretto movimenti e dispensato qualche trucco che solo chi ha respirato la pressione dei grandi palcoscenici e vissuto grandi eventi conosce davvero.
Il risultato? Una scena che sembrava, se vogliamo, un’anteprima molto credibile del suo possibile futuro. Un assaggio, graditissimo, del Berrettini mentore: calmo, coinvolto, preciso, sorridente.
Il test inatteso che ha acceso l’idea del coach Matteo
Sui social, infatti, non ci hanno messo molto a definirlo “new coach”, alludendo appunto alla possibilità che un giorno possa sedere sulla panchina di qualche nuova e promettente stella del tennis mondiale.
Visualizza questo post su Instagram
Commenti che derivano non solo dall’affetto che il pubblico nutre nei suoi riguardi, ma da una percezione che si fa sempre più solida: Berrettini ha dentro di sé qualcosa che va oltre il ruolo del giocatore. Del resto, negli ultimi giorni, dopo le sue parole sul possibile futuro da capitano di Davis, l’idea era già nell’aria. Ma questo evento torinese l’ha in qualche modo concretizzata, addirittura, non fosse altro per la sua capacità di parlare ai giovani, di motivarli, di leggere il campo.
In quel contesto è stato evidente che Matteo ha la verve, l’esperienza e il carattere di un allenatore vero. E se il futuro dovesse portarlo davvero su quella panchina, che sia quella della Davis o quella di un nuovo fenomeno, le basi sono già più che solide. Fermo restando che, per il momento, è in campo che vogliamo ancora vederlo per un po’.



