Le scommesse sportive rappresentano un fenomeno sempre più diffuso, in Italia come nel resto del mondo. E negli Stati Uniti le polemiche sembrano non finire mai.
Le scommesse sportive e quell’alone di sospetto che da sempre trascinano dietro di loro. Un ingombrante, e non piacevole, fardello di cui farebbero volentieri a meno ma che pare diventi sempre più pesante anche, e soprattutto, a causa di continui casi che non fanno altro che gettare ulteriori ombre sul tale attività.

Nell’ultimo periodo negli Stati Uniti diversi episodi hanno ancor più rinfocolato, e dato forza, alla tesi che le scommesse sportive non siano lecite. Sull’argomento relativo alle scommesse sportive, sulla loro liceità, sul pericolo insito nella loro natura di poter incidere in maniera decisiva sugli eventi sui quali si puntano montagne di denari, ha parlato un protagonista dello sport professionistico americano: Michael Porter Jr.
Il lato oscuro delle scommesse sportive
Il nuovo giocatore dei Brooklyn Nets, è intervenuto nel podcast One Night with Steiny, ed ha rilasciato dichiarazioni pesanti come un macigno in relazione alle scommesse legate al mondo dello sport in generale ed al basket in particolare.

“L’integrità del gioco può essere fortemente influenzata dalle scommesse. Pensateci: se puoi far arricchire i tuoi amici dicendo ‘Scommettete 10.000 dollari sul mio under questa partita”. La tentazione che il proprio rendimento, e comportamento, in campo possano permettere a familiari, amici o conoscenti di vincere forti somme è sempre lì, ad un passo. Una tentazione che non sempre, e non tutti, sono in grado di scacciare.
“Fingo un infortunio, esco dopo tre minuti’… e tutti si intascano qualcosa grazie a quella partita, è sbagliatissimo. Ma alcune persone ragionano così, soprattutto se vengono dal nulla e hanno amici che non hanno niente”. Parole che non nascono dal nulla ma da un’esperienza quanto mai diretta.
Pochi mesi fa, infatti, uno scandalo ha travolto suo fratello, Jontay Porter, espulso a vita dalla NBA per aver “volontariamente alterato il proprio minutaggio a vantaggio di scommettitori”, come riportato da dunkest.com. E le sue parole finali non inducono all’ottimismo:
“Le scommesse in NBA? È un problema grave, e andrà solo peggio”.