Il campione italiano Jannik Sinner si lascia andare ad una curiosa rivelazione: non si arrabbia mai, ma in tal caso diventerebbe davvero furioso…
Non è diventato popolare in tutto il mondo solo ed esclusivamente per il suo talento. E di motivi per amarlo, al di là del modo strabiliante in cui gioca a tennis, ce ne sono a bizzeffe.

Jannik Sinner è un atleta calmo, rispettoso, educato, sempre impeccabile, insomma, a differenza di altri suoi colleghi che, spesso e volentieri, fanno i capricci in campo, dimostrandosi poco sportivi e per nulla inclini al fair play. Eppure, anche il numero 2 del mondo ha un tallone d’Achille. Un punto debole che nulla c’entra, tuttavia, con lo sport che lo ha reso famoso a tutte le latitudini.
Durante una simpatica intervista, il fenomeno di San Candido ha confessato che, contrariamente alle aspettative, benché i tifosi lo abbiano sempre visto molto composto e paziente, c’è una cosa che potenzialmente può farlo arrabbiare davvero. Non crederete ai vostri occhi, leggendo il suo segreto, ma è giusto che tutti lo sappiano: la cosa che più lo manderebbe in bestia, a quanto pare, è scoprire che qualcuno gli ha graffiato la macchina.
Solo una cosa può fare impazzire Sinner per davvero
“Sarei davvero, davvero arrabbiato”, ha detto Sinner, come riferisce Fanpage, quando gli è stata prospettata l’ipotesi che possa accadere ciò che proprio, a quanto pare, non tollererebbe.

Non che ci stupisca, intendiamoci: la passione di Sinner per le auto è nota da tempo, è un grande estimatore dei motori italiani e in particolare della Ferrari. Nel suo garage sfilano modelli da sogno: una Ferrari 812 Competizione con livrea personalizzata e una Audi RS6 ABT Legacy Edition da oltre 700 cavalli. E non è raro vederlo a Montecarlo o in Alta Pusteria mentre si prende cura personalmente dei suoi bolidi, lucidandoli come se fossero trofei.
Insomma, se in campo Sinner mantiene il proverbiale sangue freddo, fuori dal rettangolo c’è un’unica regola da ricordare: potete sbagliare una chiamata, potete anche “insultarlo”… ma guai a rigargli la Ferrari.