Match-fixing e combine con scommesse: non crederai mai alle conseguenze dello scandalo che ha investito nelle scorse ore il mondo del tennis.
Il mondo del tennis è stato scosso, nelle scorse ore, da una squalifica storica nel panorama dei match truccati: il francese Quentin Folliot, ex numero 488 del mondo, è stato condannato a 20 anni di squalifica dall’Agenzia internazionale per l’integrità del Tennis (la famosissima Itia, per intenderci) per il suo ruolo centrale in una rete che manipolava partite a fini di scommesse.

Il provvedimento, che sarà valido, udite udite, fino al 16 maggio 2044, rappresenta una delle pene più severe mai inflitte nel tennis moderno. Come se non bastasse, la giustizia ha abbinato ad esso anche una multa di circa 70mila dollari e un rimborso degli oltre 44mila dollari ritenuti essere il frutto di pagamenti illeciti.
Secondo i documenti ufficiali, il 26enne Folliot sarebbe stato ritenuto colpevole di 27 violazioni del programma anti-corruzione del tennis tra il 2022 e il 2024, tutte relative a 10 delle 11 partite sotto esame da parte dell’Itia. Le accuse comprendevano non solo la manipolazione dei risultati, ma anche la ricezione di denaro per non dare il massimo, l’offerta di tangenti ad altri giocatori per truccare incontri, la cospirazione a fini corruttivi, la fornitura di informazioni privilegiate riservate e persino la distruzione di prove durante l’indagine.
20 anni di squalifica: il caso Folliot scuote il mondo del tennis
Nonostante Folliot abbia negato ogni accusa, un giudice anticorruzione indipendente ha confermato la quasi totalità delle imputazioni, descrivendo il francese come “una pedina chiave di un sindacato criminale più ampio”.

La reazione nei corridoi del tennis è stata immediata. La vicend, manco a dirlo, ha riacceso i riflettori sui giri di scommesse e sulle ombre che cercano di influenzare i risultati delle partite. Per un tennista che non ha mai varcato la soglia dei grandi palcoscenici, e che nel circuito ha guadagnato meno di quanto dovrà restituire, questa squalifica è praticamente una condanna a vita. Durante il periodo di esclusione, Folliot non potrà giocare, allenare e nemmeno presenziare a eventi ufficiali.
La vicenda rilancia il dibattito, dunque, sulle protezioni anticorruzione nello sport, ricordando che neppure nei livelli più bassi del professionismo non esistono zone franche.



