Con un valore d’immagine record, Jannik Sinner trascina il tennis davanti al calcio nella Top Champion Reputation 2025: novità anche sul fronte motori.
Pensare che Jannik Sinner domini solo in campo sarebbe estremamente riduttivo. La sua ascesa si misura ormai anche nei numeri: quelli relativi, nello specifico, al valore economico della sua immagine e della reputazione online.

È proprio lui, pensate un po’, a guidare la nuova classifica “Top Champion Reputation“, l’indice che misura l’impatto mediatico e commerciale dei grandi campioni italiani. Davanti a lui non c’è nessuno: alle sue spalle, distaccati, Marc Marquez e Charles Leclerc, che hanno determinato, a loro volta, insieme all’azzurro, questa piccola “rivoluzione”. Tennis e motori insieme superano il calcio, che per la prima volta scivola fuori dal podio del prestigio e della riconoscibilità.
Il dato è significativo perché racconta un cambio di direzione nello sport italiano. Per anni il calcio è stato al centro dell’attenzione, unico vero generatore di miti e sponsor. Oggi, invece, è un ragazzo altoatesino cresciuto tra le montagne a trascinare il business sportivo. Sinner non è solo un tennista vincente, dunque, ma un brand che vale milioni.
Sinner al comando: tennis e motori staccano il calcio
Il suo punteggio reputazionale rasenta la perfezione: 93,63 su 100, a conferma di una leadership ormai consolidata anche fuori dal campo. Dietro di lui, Marquez e Leclerc completano un podio che parla una lingua diversa. Insieme a Sinner, rappresentano un valore complessivo di circa 130 milioni di euro.

Eppure il vero simbolo di questo nuovo equilibrio resta il 24enne di San Candido, che con il suo stile riservato e la sua determinazione silenziosa ha conquistato un pubblico trasversale, capace di identificarsi in un modello pulito e credibile. A uscire ridimensionato, invece, è il calcio. Nonostante la presenza di 35 calciatori nella graduatoria, nessuno di loro è riuscito a scalzare i campioni dei motori e il tennista azzurro.
Il primo nome calcistico compare solo al quinto posto, con Paulo Dybala. Un segnale forte, che riflette forse la saturazione di un sistema mediatico dove i volti del pallone non dettano più da soli le regole della popolarità.



