L’aneddoto inaspettato ha rapidamente fatto il giro del web: nessuno era a conoscenza di questo retroscena riguardante il numero 1 del mondo.
Tra rivalità, vittorie e pressioni da numero 1, a volte basta un ricordo di famiglia per inquadrare meglio la personalità e la vita privata di Jannik Sinner.
Nella lunga intervista concessa dal campione altoatesino a Sky Sport, l’azzurro ha raccontato un aneddoto divertentissimo legato alla madre Siglinde, uno di quelli che spiegano meglio di mille analisi il suo modo semplice e spontaneo di vivere lo sport.

Tutto ha avuto inizio con questa rivelazione: “Lei mi ha detto sempre – ha svelato Jannik, riferendosi alla sua mamma – ‘Io non voglio essere nel tuo box, ma se farai la finale in uno Slam, in Europa, io voglio esserci’. All’inizio ho riso e le ho risposto: ‘Non succederà mai'”. E invece è successo. E pure più di una volta, ma non è questo il punto.
La prima occasione per mantenere fede a quel patto familiare è arrivata al Roland Garros, nella finale più folle e tesa della stagione, quella contro Carlos Alcaraz. “Mi ha detto: ‘Domani vengo!’. E si è messa nel box, senza muoversi nonostante la tensione. Le ho detto: ‘Hai superato questo!'”. L’epilogo di quell’incontro, tuttavia, fa ormai parte della storia.
Sinner e il “patto” con la mamma: tre finali, tanti rischi e un finale perfetto
La stessa cosa era successa a Roma, sempre in occasione di una finale contro Alcaraz. E l’esito, di nuovo, non era stato dei migliori. Sembrava, insomma, che alla presenza della mamma non fosse in grado di vincere.

A quel punto, quando Siglinde ha annunciato che sarebbe andata anche a Wimbledon, nella testa di Jannik si è acceso un pensiero che lui stesso ha raccontato sorridendo: “Non volevo dirglielo, ma ho pensato: ‘È l’ultima chance!'”.
Una specie di patto non detto, che in questo caso, però, ha finalmente funzionato: sul Centrale di Londra, nella finale più attesa dell’estate, quella in cui Sinner cercava il riscatto, la mamma ha portato fortuna.



