Sinner nel limbo: incognita futuro, smacco per l’Italia

Quante incognite nel futuro di Jannik Sinner. Impossibile guardare oltre: un problema per l’Italia che sognava un progetto a lungo termine.

Non v’è dubbio sul fatto che quello delle Atp Finals sia uno dei palcoscenico che più danno lustro al Bel Paese. Tanto più quest’anno, considerando che non solo uno, ma ben due italiani, vale a dire Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, hanno avuto l’onore di calcarlo e di “esibirsi” sotto le luci dell’Inalpi Arena.

Sinner
Sinner nel limbo: incognita futuro, smacco per l’Italia (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Peccato solo che, stando alle ultime notizie, il domani del torneo dei maestri sia più incerto che mai. Sul piano organizzativo e decisionale, infatti, l’evento che negli ultimi anni ha acceso la città di Torino sta vivendo in uno stato quasi sospeso. Ne abbiamo avuto conferma quando, nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa, il presidente dell’Atp Andrea Gaudenzi ha sganciato quella che si è poi tramutata in una vera e propria “bomba”.

Ha spiegato che sì, nel 2026 le Finals si disputeranno ancora ai piedi delle Alpi, ma che tante incognite potrebbero incidere, invece, sul futuro prossimo dell’evento che segna, di fatto, la chiusura della stagione per il circuito maggiore.

Torino appesa a un filo: le Finals oltre il 2026 restano un rebus

Queste le sue esatte parole: “Non è stato ancora deciso nulla oltre al prossimo anno. Siamo molto soddisfatti di Torino ma ci siederemo a valutare con la Fitp all’inizio del prossimo anno“.

Gaudenzi
Torino appesa a un filo: le Finals oltre il 2026 restano un rebus (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Il punto nodale è questo: l’Italia ha un contratto che, secondo fonti, garantirebbe le Finals fino al 2030. Ma Gaudenzi e la federazione hanno posto condizioni, relative a infrastrutture, visione e ruolo del governo, che devono essere rispettate affinché tutto resti così com’è, senza cambi di rotta.

In un certo senso, dunque, tanto per i giocatori quanto per la città di Torino, la finale non è solo quella che si è disputata la scorsa domenica in campo: è anche capire se la città resterà ancora “capitale del tennis” o se, invece, il palcoscenico dovrà cambiare.

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