Una frase ha riacceso all’improvviso il dibattito sul caso Sinner e sul prezzo del successo. Il suo intervento è stato del tutto inaspettato.
“Accade a chiunque abbia successo. In Italia, per essere benvoluto, devi essere un miserabile“. Così ha tuonato, altro che parlato, il nuovo “alleato” del numero 2 del tennis mondiale, vale a dire Jannik Sinner.

Una frase che sintetizza perfettamente il clima che da settimane fa da contorno alle imprese sportive dell’azzurro, finito al centro di critiche e discussioni per due temi ormai logori: il suo no alla Coppa Davis e la residenza fiscale a Montecarlo. A rompere il silenzio e a difendere apertamente il tennista, in maniera decisamente inaspettata, è stato un imprenditore di primo piano, che conosce bene sia il mondo dello sport sia quello della polemica pubblica: Flavio Briatore. Le sue parole, pronunciate a margine dell’inaugurazione di un locale a Torino, hanno acceso subito il dibattito.
“Sinner è un campione straordinario, ma invece di supportarlo viene criticato», ha detto senza mezzi termini l’imprenditore e dirigente sportivo. Poi, con la consueta schiettezza, ha aggiunto: “Il tennis di adesso è noioso, pieno di colpi forti. Puoi anche perdere, ma lui resta pazzesco”.
Sinner sotto attacco, ma niente paura: c’è anche lui dalla sua parte
Briatore ha persino confessato di volerlo conoscere di persona: “Ho chiesto al mio manager di contattarlo. Purtroppo non potrò restare a Torino per vederlo alle Finals”, ha detto, motivando ulteriormente il suo desiderio di prendere posizione in questa “faida”.

Al di là del personaggio, il senso del messaggio è chiaro: Sinner viene criticato non per ciò che fa, ma per ciò che rappresenta. Un ragazzo riservato, determinato e vincente, che incarna un’idea di successo lontana dal chiasso.
Le parole pronunciate a Torino si sono diffuse rapidamente sui social, dove molti tifosi hanno applaudito una volta tanto un discorso di difesa e non di attacco. Perché, alla fine, la domanda resta la stessa: in Italia si può essere vincenti senza diventare bersagli?



