Sfida glamour anche in vacanza: Sabalenka sfoggia un bikini alle Maldive, Kostyuk replica con un look rosso acceso a Monaco. Social in tilt.
Nessuna rivalità dichiarata, nessuna provocazione esplicita, nessun commento incrociato. Eppure, negli ultimi giorni, sui social sembrerebbe essere andata in scena una delle sfide più inattese ed interessanti del panorama tennistico: quella, cioè, tra Aryna Sabalenka e Marta Kostyuk, protagoniste involontarie (o forse no?) di un duello di stile che ha conquistato il feed di mezzo mondo.
Da una parte c’era Sabalenka, impegnata in una vacanza da sogno alle Maldive in compagnia del suo fidanzato greco. La bielorussa ha condiviso video e scatti che hanno fatto rapidamente il giro della rete: mare cristallino, relax totale e bikini minimal che hanno attirato immediatamente l’attenzione dei follower. Un look audace, fortissimo, perfettamente in linea con la personalità esplosiva della campionessa.
Dall’altra parte, quasi in contemporanea, è arrivata la risposta non voluta ma irresistibile di Marta Kostyuk. La tennista ucraina, in pausa a Monaco, ha postato una serie di scatti luminosi in un costume intero rosso fuoco. Coi capelli al vento, un bellissimo sorriso naturale e un look che valorizzava perfettamente la sua linea, questo mini carosello è diventato in poche ore una calamita per like e commenti.
Bikini vs costume rosso: Kostyuk e Sabalenka incendiano il web
Nessuna sfida aperta e reale, ovviamente, ma la coincidenza delle due tenniste in costume sui social è bastata a costruire una narrazione potente.
Due vacanze, due look incredibili, due donne che sanno dominare la scena anche lontano dal campo. Non è servito altro per accendere la fantasia del pubblico, che galoppando ha trasformato due semplici post in un piccolo “duello” glamour.
Una cosa però è certa: se questa fosse una sfida a colpi di stile, non ci sarebbe una vincitrice sola. Perché tra Maldive e Monaco, in tutta sincerità, il tennis femminile ha mostrato ancora una volta di saper brillare anche lontano dalla racchetta. E non c’è che l’imbarazzo della scelta…
