Superenalotto tra sogno e segreto: la verità che nessuno vi ha mai raccontato sul gioco d’azzardo e sulle aspettative degli aspiranti milionari.
Vincere al Superenalotto porta con sé una gioia inquantificabile, e su quello non c’è il benché minimo dubbio. Avreste mai detto, però, che tante persone preferirebbero mantenere il segreto con tutti, ma con tutti nel vero senso della parola, nel caso in cui dovessero centrare la combinazione vincente, piuttosto che condividere questa gioia con qualcuno?

A rivelarlo sono gli ultimi dati Sisal, dai quali si desume che 4 italiani su 10 non confiderebbero la vincita nemmeno ai parenti più stretti. E che, udite udite, il 67% degli italiani addirittura nasconderebbe la ricevuta vincente in casa. Un Paese che sogna di vincere, dunque, ma che lo farebbe, in tal caso, in religioso silenzio. Non si tratta solo di discrezione, però, o di paura di eventuali “ritorsioni”.
Dall’indagine condotta emergono, infatti, anche segni di altruismo. Il 40% degli intervistati destinerebbe parte della somma in beneficenza, con punte maggiori tra i baby boomer e la generazione X. Poi c’è un 51%, ancora, che riferisce di non avere ancora un piano preciso.
Vincita e discrezione al Superenalotto: il nuovo ritratto dell’italiano fortunato
Il 21% degli intervistati nell’ambito dell’iniziativa speciale di “Superenalotto weekend da sogno” sostiene, a differenza di questo 51%, di avere le idee chiarissime in merito al da farsi.

Spenderebbero tutto in vestiti o in viaggi, perché la priorità, per loro, sarebbe fare qualcosa che sognano di fare da tempo. Un 13% è risultato essere molto più razionale: farebbe un investimento, oppure salderebbe un debito, così da poter finalmente dormire sonni un po’ più tranquilli.
Quando il sogno di una vincita, più o meno colossale, diventa realtà, l’istinto può essere quello di urlare, mostrare, condividere. Ma in Italia, a quanto pare, spesso e volentieri la tentazione è quella di chiudere la porta, mettere la ricevuta in un cassetto e lasciare che sia il cuore a decidere cosa fare con il resto. Senza che nessuno lo sappia, s’intende.