Giù le mani da Sinner: tre alleati nel covo del nemico

Il Kooyong Classic cambia improvvisamente tono: tre italiani cercheranno di “vendicare” l’amico Sinner e di dare il benservito ad un certo suo hater.

Il Kooyong Classic, solitamente considerato nulla più che un’esibizione funzionale a scaldare i motori prima dell’Australian Open, quest’anno avrà delle vibes completamente diverse.

Sinner
Giù le mani da Sinner: tre alleati nel covo del nemico (AnsaFoto) – Bettingnews.it

Il motivo di ciò è da ricercarsi nel fatto che in campo rivedremo una nostra vecchia conoscenza, un tennista dalle mille risorse che è stato capace, negli anni, di accendere tensioni e provocazioni come pochi: parliamo di Nick Kyrgios, storico criticone di Jannik Sinner e voce tutt’altro che neutra nel circuito. Nulla di nuovo, verrebbe da dire. Ma la vera novità è chi si appresta a incrociarlo: tre italiani, tutti insieme, sono pronti a giocarsi il torneo pre-Slam in casa dell’hater numero 1 del loro amico e collega azzurro.

Saranno infatti Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli e Matteo Berrettini a rappresentare l’Italia in un tabellone che, sulla carta, dovrebbe servire solo in termini di preparazione. In realtà, basta guardare i nomi per capire che il Kooyong 2026 potrebbe diventare molto di più: un test emotivo, se vogliamo, nonché un antipasto di rivalità. La cornice perfetta, insomma, per iniziare l’anno col botto.

Spettacolo e vendetta al Kooyong Classic

Sinner non ci sarà, ma la sua “ombra” sì. E ci penseranno i colleghi azzurri, questo è poco ma sicuro, a presidiare il suo territorio. Kyrgios, che quest’anno tornerà a competere davanti al pubblico di casa, ha sempre avuto una certa inclinazione a punzecchiare l’azzurro.

Kyrgios
Spettacolo e vendetta al Kooyong Classic (AnsaFoto) – Bettingnews.it

E dunque, sì: vedere tre azzurri entrare nel suo stesso torneo, proprio a pochi giorni dal via dell’Australian Open, cambia improvvisamente la prospettiva. Per Musetti sarà un banco di prova tecnico, per Cobolli una vetrina preziosa; per Berrettini, ancora, un ritorno nel circuito che conta.

Ma per tutti e tre, parallelamente, Kooyong diventa un’occasione per difendere e “vendicare” l’amico Sinner, che è stato loro accanto anche durante la Coppa Davis, benché non fosse fisicamente presente. Un modo per mandare un messaggio indiretto, insomma: l’Italia c’è, è ovunque, e non lascia campo libero a nessuno. Men che meno a Kyrgios…

Gestione cookie