Fabio Fognini fa ridere tutti con una risposta epica e una rivelazione shock sul suo passato da tennista: ecco cosa c’entra il pappagallo.
Fabio Fognini non gioca più a tennis, ma continua a regalare perle di autoironia anche lontano dai campi. Durante una pausa dalle prove di Ballando con le stelle, nei giorni scorsi, il ligure ha aperto il suo box delle domande su Instagram, rispondendo ai fan con quel mix perfetto di spontaneità e sarcasmo che da sempre lo contraddistingue.
Tra le domande più curiose che gli sono state rivolte, c’è senza ombra di dubbio questa: “Quanto godevi quando ti davano un warning?”. Fognini, che se la sarà spassata leggendo questa domanda, ha risposto postando una foto e aggiungendo due parole soltanto: “Come un pappagallo”, con tanto di immagine esplicativa a corredo della sua rivelazione.
Queste parole, in men che non si dica, hanno fatto il giro dei social, perché raccontano meglio di qualsiasi intervista il suo carattere da fuoco e sorriso.
Nel linguaggio di Fognini, “un pappagallo” potrebbe significare libertà e leggerezza e rimandare all’idea che è sempre meglio non prendersi troppo sul serio. Nemmeno quando la tensione sale.
Warning, racchette e ironia: il lato più vero (e divertente) di Fognini
Nel corso della sua carriera, Fabio è stato uno dei giocatori più istintivi del circuito: racchette spaccate, warning collezionati, dialoghi accesi con arbitri e avversari. Ma anche un talento capace di magia, di vincere partite impossibili e di accendersi come pochi altri.
La sua ironia di oggi, dunque, sembra chiudere un cerchio: il ragazzo che un tempo reagiva d’impulso, oggi ne ride con disarmante sincerità. Dopo vent’anni nel tour, Fognini mostra il lato più rilassato e umano della sua carriera. Tra prove di danza, battute e risposte fulminanti, sta trasformando la sua immagine senza snaturarsi: sempre diretto, sempre autentico.
E in fondo, dietro la sua ironia, c’è lo stesso messaggio di sempre: Fognini resta Fognini, con la testa calda, il cuore leggero e la voglia di far divertire chi lo segue. Che sia dentro o fuori dal campo, non importa.
