Flavia Pennetta è rimasta di stucco durante la presentazione del docufilm: un ingresso alle spalle che rievoca il colpo di scena di New York 2015.
Flavia Pennetta doveva solo vedere un video sul grande schermo. Questo le avevano detto. E invece no. Ad attenderla c’era una sorpresa romantica, ben diversa, presumiamo, da quello che si aspettava di vedere.

Alle Gallerie d’Italia di Torino, mentre pubblico e telecamere erano puntati su di lei per la presentazione del docufilm “Flavia a New York, 10 anni dopo”, il marito Fabio Fognini è spuntato alle sue spalle, in silenzio, facendosi spazio in sala letteralmente in punta di piedi. Un’apparizione improvvisa che ha congelato per un attimo il pubblico presente: l’ha abbracciata mentre era girata di spalle e Flavia, avendo subito riconosciuto il tocco della sua dolce metà, è poi scoppiata in una risata tremante che tradiva tanto lo spavento quanto l’emozione.
La trappola, va detto, era perfettamente congegnata, benché si possa pensare che la sorpresa abbia sciupato il copione dell’evento. Non è così. Ma, soprattutto, aveva un precedente. Un precedente che la dice lunga su quanto l’ex tennista sia romantico e su quanto gli piaccia sorprendere sua moglie.
Pennetta non se l’aspettava: il gesto di Fognini conquista tutti
Dieci anni fa, alla vigilia della finale degli US Open 2015, anche allora Flavia credeva che Fognini fosse lontano, tornato in Italia dopo il suo torneo. In realtà Fabio aveva segretamente chiesto aiuto al presidente del Coni Giovanni Malagò per raggiungerla a New York. Lei lo cercava disperata, lui spegneva il telefono. E ieri ha replicato alla perfezione, facendo esattamente la stessa cosa.
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“Un’ora fa l’ho chiamato e mi ha detto che era su un treno per Roma“, ha rivelato Flavia tra il divertito e l’incredulo. Fognini ha riso, ammesso la bugia e si è poi goduto il momento: lui l’effetto sorpresa, d’altra parte, ce l’ha nel sangue.
Lunedì, con quella comparsa improvvisa, Fabio ha rimesso in circolo esattamente lo stesso tipo di emozione. Segno che, dieci anni dopo, l’alchimia è ancora quella. E la sorpresa pure.



