Sinner chiude il 2025 da numero 2 a soli 550 punti da Alcaraz e si prepara alla ripartenza: ferie blindate con Laila, con lo sguardo già al lavoro che c’è da fare.
Jannik Sinner chiude il 2025 come lo aveva iniziato: tra i migliori del mondo. Numero 2 del ranking, per il terzo anno consecutivo in top 5 e, soprattutto, campione in carica delle Nitto Atp Finals, dopo aver piegato Carlos Alcaraz in una finale elettrica. Lo spagnolo resta davanti per appena 550 punti: uno scarto minimo, quasi simbolico, che rende inevitabile pensare già al 2026 come al nuovo capitolo della loro rivalità.

Per il momento, però, è tempo di fermarsi. L’azzurro ha lasciato Torino poche ore dopo la premiazione, salendo in auto insieme a Laila Hasanovic. La prima tappa potrebbe essere Sesto, dai genitori, poi sarà il turno della prima vera vacanza di coppia: destinazione top secret, probabilmente al mare, ma di sicuro lontano dai social. Una pausa di decompressione necessaria dopo un anno logorante fisicamente e mentalmente – soprattutto per i 3 mesi di squalifica – da cui Sinner esce comunque vincitore, seppur con la consapevolezza di dover lavorare ancora.
Il team, arricchito quest’anno da tre new entry – Alejandro Resnicoff, Andrea Cipolla e Umberto Ferrara – si ritroverà nella seconda metà di dicembre per un blocco di preparazione intenso. Non è escluso un ritorno a Dubai, come già accaduto lo scorso anno, per combinare clima caldo, allenamenti e, perché no, un pizzico di svago. Serve anche quello, sì. Pure se ti chiami Sinner e sei un portento.
Vacanze blindate e un 2026 che profuma di rivalsa
La prima partita del 2026 è già fissata: 10 gennaio, esibizione-lampo in Corea del Sud proprio contro Alcaraz, l’amico-nemico con cui Sinner si spartisce da due stagioni la vetta del tennis mondiale. Poi rotta sull’Australia, con gli Australian Open che inizieranno il 18 gennaio.

Darren Cahill, intanto, ha già anticipato il piano d’attacco, finalizzato al ritorno al vertice: puntare forte sul servizio, migliorare ancora la solidità in ogni fase e lavorare sulla terra battuta, obiettivo dichiarato per il prossimo anno. “Ci sono parti del suo gioco che possono crescere molto – ha detto l’australiano – Vogliamo costruire ora il piano che gli permetterà di giocare il suo miglior tennis a 28, 29, 30 anni“.
In altre parole: Sinner è il numero 2 del mondo, eppure non è ancora al top, a sentire il suo coach australiano. Ma a quello che accadrà alla soglia dei 30, naturalmente, ci penseremo a tempo debito. Adesso è meglio focalizzarsi sul 2026 e sull’eventuale – si spera – sorpasso al fenomeno iberico.



