Jannik Sinner, cambia completamente la lista delle priorità del numero 2 del mondo: la maledizione francese continua, una roba da non credere!
Un anno dopo la febbre che lo costrinse al ritiro, Jannik Sinner potrebbe rinunciare ancora al Masters 1000 di Parigi-Bercy. L’indiscrezione, riportata dal giornalista Simone Eterno nel suo podcast, apre uno scenario che viaggia su due diversi binari: da una parte la voglia di vederlo chiudere in bellezza la stagione, dall’altra la consapevolezza che il numero 2 del mondo, in questo momento, abbia altre priorità.

Secondo il giornalista, infatti, il campione di San Candido starebbe valutando di saltare completamente il viaggio verso la capitale francese per evitare un ulteriore dispendio fisico dopo settimane intense, alla luce di un calendario molto serrato che potrebbe avere spinto l’azzurro verso un eccesso di prudenza. Il tutto, naturalmente, per salvaguardare la sua partecipazione alle Atp Finals di Torino, dove sarà chiamato a difendere il titolo di maestro dei maestri e a ripetersi.
Nel 2023, Jannik aveva già dovuto dare forfait a Parigi per un virus che lo aveva bloccato a letto proprio alla vigilia del debutto, il che ha alimentato la convinzione che esista una sorta di “maledizione”. Quest’anno la motivazione sarebbe invece strategica, non “medica”: il focus, appunto, è tutto su Torino. Ma non è tutto.
A Sinner la Mole piace più della Tour Eiffel
Subito dopo, come riferito ancora da Eterno, potrebbe rinunciare anche alla fase finale della Coppa Davis, per chiudere definitivamente la stagione e prepararsi al 2026 con energie completamente rinnovate.

La “maledizione di Parigi” assume così i contorni di una scelta consapevole. Non più un ostacolo casuale, ma un gesto di maturità sportiva: preferire la salute e la programmazione ai punti e al ranking. Se confermata, la decisione segnerebbe l’ennesima dimostrazione della trasformazione di Sinner da talento esplosivo a fuoriclasse capace di gestire ogni dettaglio del proprio percorso.
A Bercy, dunque, Jannik non ci sarà (o quasi). Ma a Torino, questo è certo, tornerà per difendere il trono da re. Quanto alla Davis, invece, ne sapremo di più nelle prossime settimane.