Uno scatto fa scoppiare il Photoshop-gate su Matteo Berrettini: le foto a petto nudo dalle Maldive accendono le polemiche sui social network.
Matteo Berrettini probabilmente pensava di fare una cosa innocente e senza ripercussioni, condividendo qualche scatto della sua recente vacanza alle Maldive, vissuta con la famiglia dopo il trionfo in Coppa Davis e prima dell’impegno da tedoforo per Milano-Cortina.

Foto serene, acqua turchese, atmosfera rilassata, lui a petto nudo come capita nel 99% delle vacanze che si fanno in certi paradisi terrestri. E invece niente: è bastato premere “pubblica” perché il web aprisse un nuovo filone investigativo, degno di un documentario true-crime.
Il bersaglio? Il suo busto. O meglio, la presunta anomalia del suo busto. Sì, avete capito bene. Alcuni follower, forse annoiati o in cerca di nuove “vittime”, hanno insinuato che Matteo avesse ritoccato la zona dell’addome con l’ausilio di Photoshop, sostenendo addirittura che il lavoro fosse stato fatto male.
Da tedoforo a imputato social: Berrettini sotto processo
Da lì, si è sprigionata una vera e propria valanga di commenti, accuse, meme denigratori, utenti intenti a zoomare ogni centimetro della foto come se cercassero indizi su una scena del delitto.

La controffensiva non si è fatta attendere. Diverse fanpage dedicate a Berrettini hanno iniziato a pubblicare video, clip e screenshot di momenti pubblici in cui il tennista si spoglia o si allena, mostrando il suo torso in movimento, da più angolazioni. La tesi è semplice: quel fisico spigoloso, con alcune zone più prominenti, Matteo ce l’ha da sempre. Non è un difetto, non è un filtro: è semplicemente lui.
Risultato? La polemica si è rivelata l’ennesima ed inutile tempesta, un classico del gossip tennistico. Ma, volendo vedere il lato positivo, almeno adesso abbiamo la conferma che l’unico colpo di testa che Berrettini si è concesso è quello di aver riportato un po’ di caos nei feed di tutti.



