Neppure Matteo Berrettini è sfuggito al cliché dei fine anno: anche l’ex numero 6 del mondo ha seguito quel copione sempre più consolidato.
Matteo Berrettini ha sempre saputo sorprenderci. E in più e più modi, oltretutto. Un colpo di scena, un cambio di rotta, una meta alternativa per staccare dai ritmi asfissianti del circuito. Ma stavolta no: anche lui, alla fine, si è piegato alla legge non scritta che sembrerebbe governare la off season dei tennisti.

Le Maldive. Sempre loro. Il solo paradiso possibile, o almeno così pare, che è quasi una calamita per chiunque abbia chiuso l’anno con una racchetta in mano. La conferma di questo cliché era arrivata con largo anticipo, nei giorni scorsi, quando online era apparso un selfie di Jannik Sinner e Alexander Zverev a bordo dello stesso volo. Diretto, manco a dirlo, verso l’Oceano Indiano.
Il tedesco, nella didascalia, aveva ironizzato, alludendo al fatto che per i tennisti non esista – almeno apparentemente – altro posto al mondo in cui concludere l’anno. Una battuta, certo, ma con un fondo di verità incontrovertibile. Perché negli ultimi giorni, uno dopo l’altro, sono apparsi tutti lì: da chi ha vinto a chi ha perso, da chi è esploso a chi deve ripartire. Certe mode, evidentemente, sono più forti di qualsiasi classifica.
Rituale tropicale anche per Berrettini: nessuna sorpresa
E ora, tra quei nomi, si è aggiunto anche quello di Berrettini, che martedì ha pubblicato uno scatto della spiaggia paradisiaca in cui trascorrerà i prossimi giorni, dopo la vittoria della Davis.

Insieme a lui, ne siamo certi, ci sarà la fidanzata Vanessa Bellini. Lei c’era a Bologna e con ogni probabilità c’è anche ora, su quella spiaggia che sembra diventata il quartier generale del tennis mondiale. Tra poco tornerà a danzare sul palco di Marracash, ma prima si sta concedendo – legittimamente – qualche giorno con Matteo.
E così anche l’ex numero 6 del mondo è finito nel “girone” dei tennisti in fuga verso l’oceano. Nulla di male, naturalmente. Forse è anche giusto così. Ma resta il fatto che l’originalità, quando si parla di off-season, sembra essere merce rara. Tanto è vero che anche l’ultimo baluardo è appena caduto…



