Dietro la mossa di Berrettini c’è molto più di una convocazione. L’Italia ritrova il suo leader silenzioso proprio quando nessuno se lo aspettava.
C’è chi la Davis la sente come una missione. E Matteo Berrettini è proprio uno di quei giocatori che, quando indossa la maglia azzurra, riesce a cambiare marcia. Non a caso, il suo nome compare ufficialmente nella lista dei pre-convocati del capitano Filippo Volandri per le finali che si terranno a Bologna dal 18 al 23 novembre.

L’Italia dovrà rinunciare, come noto, a Jannik Sinner, che ha scelto di prendersi una pausa per preparare al meglio la nuova stagione. Una decisione che ha fatto discutere, ma che non toglie ambizione a quella che è indubbiamente una delle squadre più forti del torneo.
La chiamata per Berrettini è arrivata dopo un periodo difficile, segnato da infortuni e stop forzati. A Vienna, tuttavia, l’ex numero 6 del mondo ha dato segnali di rinascita: intensità, fiducia e, soprattutto, quel sorriso che racconta la voglia di esserci.
Berrettini, la variabile che può cambiare tutto
Ed ecco che per Volandri, così come per il resto del battaglione nostrano, il romano potrebbe essere il jolly perfetto: se la cava egregiamente nel singolare, ma è anche pronto a dare una mano in doppio qualora servisse, come ha fatto del resto lo scorso anno.

Nel 2023, a Bologna, fu proprio Berrettini a tenere in piedi la squadra durante il Round Robin, conquistando tre vittorie pesantissime prima del trionfo finale a Malaga. Il suo carisma, unito all’energia del pubblico di casa, potrebbe ancora una volta rivelarsi decisivo.
Accanto a lui ci saranno Cobolli, Bolelli, Vavassori e Musetti. Relativamente a quest’ultimo, però, resta da capire quale sarà l’effettiva disponibilità, essendo la compagna in attesa del secondo figlio. In ogni caso, lìItalia può contare su una certezza: quando la Coppa Davis chiama, Berrettini risponde.
E questa volta lo farà con ancora più consapevolezza, quella di chi ha sofferto, è ripartito e adesso è pronto a guidare di nuovo gli azzurri.



