Berrettini nella sfida Red Bull “Rispondi in salita”: tra fiato corto e verità, spuntano Federer, Paltrinieri, carbonara e un consiglio che vale oro.
Red Bull stavolta l’ha fatta grossa. Con l’ultima sfida lanciata, il marchio ha difatti deciso di far parlare i muscoli… e la lingua. Il format si chiama “Rispondi in salita”: tu ti arrampichi su un climber impostato alla massima resistenza, loro ti bombardano di domande. E Matteo Berrettini, che sul campo è abituato a gestire pressione e ritmo, qui ha dovuto far convivere fiato corto e sincerità. Risultato? Uno spaccato divertente e molto vero.

Alla domanda “doppio dei sogni?”, il romano non ha esitato: “Roger Federer“, ha risposto, invitando lo svizzero a tornare a giocare perché il suo desiderio si possa esaudire. Un omaggio a un’icona nei confronti della quale Matteo ha sempre avuto una grande ammirazione, mai nascosta o celata, oltretutto. Poi, un’altra domanda “affilata”: “Chi spaccherebbe nel tennis?”.
Dopo averci pensato un po’, il numero 6 del mondo ha colto tutti di sorpresa citando Gregorio Paltrinieri: niente racchetta, ma tanta testa. Per Matteo, la differenza, nel suo caso, la fa la forza mentale di cui è provvisto, variabile che nel tennis, ma non solo è di grande aiuto.
Che sfida per Berrettini! Fatica, risate e una lezione vera
Capitolo “gusti personali”: nel derby dei piatti romani vince la carbonara. E dopo l’allenamento? Berrettini ride, guarda verso la regia e ammette che la pizza batte l’insalata, ma solo se il nutrizionista non ascolta. È il tipo di onestà che piace: l’atleta che resta umano, tra disciplina e piccole tentazioni.
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 La chiusura è il punto più serio di questa sfida all’ultima goccia di sudore. “Un consiglio a chi sogna di giocare a tennis?”. Niente frasi fatte: pazienza e orizzonte lungo. Non si tratta di resistere un giorno: si tratta di costruire per anni, ha detto Matteo. Che poi, in fondo, è lo stesso principio che lo ha portato a rientrare dopo gli stop, a rimettere insieme pezzi tecnici e convinzioni, a ri-innamorarsi del processo più che dell’istantanea.
“Rispondi in salita” finisce, il fiato torna, ma restano tre coordinate: icone che ispirano (Federer), modelli di testa (Paltrinieri), e una filosofia semplice da dire, ma durissima da vivere: giocarsela sul lungo periodo. Con qualche fetta di pizza, ogni tanto, per ricordarsi che anche i campioni sono persone. Che piaccia o meno ai nutrizionisti…
 
 


