Anche Sinner ha un lato oscuro: un Krampus dopo il Caganer

Dal Caganer catalano al Krampus altoatesino: la fama del numero 2 del mondo Jannik Sinner, a questo punto, non conosce più confini.

Jannik Sinner ormai non è più soltanto un campione di tennis, ma un’icona, un vero e proprio simbolo. E, come ogni simbolo che si rispetti, lo si venera anche al di là del campo da tennis. L’ultimo esempio arriva dal mondo dell’artigianato artistico, dove il volto del numero 2 del mondo è stato reinterpretato in chiave decisamente inedita.

Sinner
Anche Sinner ha un lato oscuro: un Krampus dopo il caganer (Instagram) – Bettingnews.it

In Alto Adige è nato infatti il Krampus Sinner, una maschera ispirata alla tradizione alpina dei diavoli natalizi. Un’opera artigianale unica, realizzata a mano, nata inizialmente per beneficenza e poi diventata oggetto di grande curiosità. Lo scultore che l’ha creata, il 32enne Luca Pojer, produce pochissimi pezzi all’anno, tutti diversi tra loro, perché ogni maschera deve avere un’anima propria. E quella di Sinner, ne siamo certi, è già destinata a diventare leggenda.

Il risultato è sorprendente: tratti riconoscibili, sguardo intenso e quell’aura quasi “demoniaca”, in senso metaforico s’intende, che, sul campo, si traduce in freddezza, concentrazione e spietata efficacia. Un diavolo buono, verrebbe da dire. Uno che spaventa gli avversari ma fa felici i tifosi.

Sinner, non solo tennis: tra diavoli alpini e statuine portafortuna

Non è nemmeno la prima volta, per la verità, che Sinner entra nel folklore popolare. In Catalogna, infatti, era già diventato un Caganer (come vi avevamo raccontato qui), la celebre statuina portafortuna che fa parte della tradizione natalizia locale. Un onore riservato solo ai personaggi davvero iconici, quelli che riescono a superare i confini dello sport per entrare nell’immaginario collettivo.

 

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Maschere, statuine, simboli: Sinner è ormai ovunque. E il bello è che tutto questo nasce senza forzature, senza strategie di marketing aggressive. È il pubblico a volerlo, a trasformarlo, a celebrarlo. Segno che Jannik non è soltanto un campione vincente, ma una figura capace di ispirare creatività, ironia e perfino, come in questo caso, un pizzico di misticismo.

E quando un atleta arriva a questo punto, vuol dire che il suo impatto va ben oltre i titoli. Decreta ufficialmente che è diventato parte della cultura pop. E no, non è poco.

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